Domande Frequenti

Domande Frequenti

Come funziona il test?
1. Il risultato potrebbe essere dovuto all'ordine in cui mi sono state proposte le due parti del test? Ho dovuto dapprima classificare item di una categoria insieme con parole piacevoli. Poi ho trovato difficoltà nel classificare item dell'altra categoria con le stesse parole piacevoli.
2. L’IAT come misura gli atteggiamenti impliciti?
3. Cosa vuol dire se ottengo un risultato a cui non credo o se ottengo risultati diversi ripetendo il test?
4. Le X rosse mi forzano a dare una risposta che non considero appropriata. Vuol dire che il test non va bene per me?
5. Dove posso trovare una discussione tecnica della psicologia sociale cognitiva implicita e dell’IAT?

Test specifici
6. Le persone giovani mostrano una preferenza automatica per la categoria Giovane. Le persone anziane mostrano una preferenza automatica per la categoria Anziano?
7. Perché sono stati usati dei volti per rappresentare i gruppi Bianchi e Neri?
8. Può essere che la preferenza per i Bianchi sui Neri rilevata dall’IAT sulla razza sia una semplice preferenza per l’”ingroup”?
9. I partecipanti neri mostrano una preferenza per i neri rispetto ai bianchi?
10. I bambini piccoli mostrano preferenza automatica per i bianchi rispetto ai neri?

Interpretazione
11. Cosa vuol dire che il punteggio del mio IAT è descritto come “leggero”, “moderato” o “forte”?
12. Al momento del feedback mi è stato detto che "sono stati comemssi troppi errori per giungere ad un risultato". Questo vuol dire che non ho preferenze o associazioni automatiche?
13. Quando gli atteggiamenti impliciti ed espliciti coincidono?
14. Cosa posso fare per le preferenze automatiche che preferirei non avere?
15. Un risultato che indica preferenza per un gruppo rispetto ad un altro può essere dovuto semplicemente a differenze di familiarità tra i due gruppi?
16. Se l'IAT Bianchi-Neri indica che ho una preferenza automatica per i bianchi, vuol dire che ho dei pregiudizi?
17. Le preferenze automatiche per un'etnia o per una razza esistono anche in altri paesi, nei confronti di altre etnie o altre razze?
18. Perchè così tante persone hanno una preferenza automatica per i bianchi rispetto ai neri?

Definizioni
19. Cos’è un atteggiamento ‘implicito’?
20. Cos’è uno stereotipo implicito?
21. Cosa sono gli atteggiamenti o le credenze ‘espliciti’?
22. Qual’è la differenza tra “implicito” ed “automatico”?
23. Qual è la differenza tra “preferenza” o “atteggiamento” e “associazione”?

Nota: se ha incontrato problemi tecnici, la preghiamo di visitare le soluzioni a problemi comuni. In alternativa, ci riferisca la natura delle sue difficoltà. Per ulteriori domande o preoccupazioni scriva a implicit@wjh.harvard.edu.

  1. Il risultato potrebbe essere dovuto all'ordine in cui mi sono state proposte le due parti del test? Ho dovuto dapprima classificare item di una categoria insieme con parole piacevoli. Poi ho trovato difficoltà nel classificare item dell'altra categoria con le stesse parole piacevoli.

    Risposta: L’ordine in cui sono presentati i compiti di classificazione influenza sicuramente l’ampiezza di quello che noi chiamiamo ‘effetto IAT’. Comunque, la differenza non è grande, e raramente cambia la direzione dell’effetto. A causa di questo effetto d’ordine, le sequenze utilizzate in questo sito sono casuali. Per qualsiasi test presentato, ci assicuriamo che ad una metà compaia dapprima l'ordine prima A poi B e che all'altra metà compaia l'ordine prima B poi A. Con le ultime versioni del test, l'ordine delle prove ha pochissima influenza sul risultato. Se desidera controllare se l’ordine dei compiti ha influenzato il suo risultato, può rifare il test e completarlo solo se compare la sequenza opposta. Se i risultati sono diversi, la loro miglior stima è la media tra di essi. Per maggiori informazioni sull'effetto d'ordine, si veda questo articolo (Nosek, Greenwald, & Banaji, in press).

  2. L’IAT come misura gli atteggiamenti impliciti?

    Risposta: L'IAT chiede di categorizzare due coppie di concetti (ad esempio giovane e buono, oppure vecchio e buono). Più asscoiati sono i concetti, più facile è rispondere ad essi come se fossero una cosa sola. In questo modo, se giovane e buono sono fortemente associati, dovrebbe essere più semplice rispondere velocemente quando si chiede di utilizzare per loro lo stesso tasto (ad esempio i tasti "E" o "I"). Se vecchio e buono non sono fortemente associati, sarà più difficile emettere delle risposte veloci quando sono appaiati. Questo ci dà una misura di quanto due concetti sono associati. Più lo sono, più veloci saranno le risposte. L'IAT è una tecnica per misurare le associazioni automatiche, ed è proposta in questo sito, ma ve ne sono altre, sviluppate ed utilizzate negli studi di laboratorio.

  3. Cosa vuol dire se ottengo un risultato a cui non credo o se ottengo risultati diversi ripetendo il test?

    Risposta: Stai forse attribuendo al test più credito di quanto ne merita! Questi test non sono perfettamente accurati. È normale che i risultati cambino leggermente da un test all’altro. È possibile scoprirlo ripetendo uno qualsiasi dei test. Incoraggiamo, anzi, la ripetizione di qualsiasi test il cui risultato sia sorprendente. Se l’esito si ripete, il risultato è sicuramente più affidabile della singola prova. Se l’esito cambia, è opportuno fare la media dei diversi risultati. Comunque, se l’esito cambia notevolmente da un test all’altro (cosa particolarmente rara) suggeriamo di considerare i risultati come ‘non conclusivi’. Oltre alle normali variazioni nell'attendibilità della valutazione, l'IAT può anche essere influenzato da differenze del contesto sociale in cui è effettuata la prova ed anche dall'esperienza recente. Questi fattori modificano la coerenza della misura attraverso le diverse occasioni di valutazione. Per maggiori informazioni sulla attendibilità si veda Nosek, Greenwald, & Banaji, in press. Per maggiori informazioni sulla "malleabilità" di atteggiamenti e stereotipi impliciti si veda Blair, 2001.

  4. Le X rosse mi forzano a dare una risposta che non considero appropriata. Vuol dire che il test non va bene per me?

    Risposta: Le pagine di istruzioni di ogni IAT presentano la lista delle parole, dei nomi, e/o delle immagini che appaiono in quel test. La pagina indica inoltre la categoria a cui ogni parola appartiene (ad esempio, la lista potrebbe dire: “parole buone: meraviglioso, bellissimo, felice, gioia, sorriso”). Comunque, è talvolta difficile ricordarsi la categoria cui ogni parola appartiene. In laboratorio possiamo assicurarci che tutti capiscano il significato delle categorie e le parole che le costituiscono. Per le versioni on-line abbiamo dovuto scegliere elementi che potessero funzionare per tutti. Se le categorie che lei crede rappresentino meglio gli elementi del test (parole o immagini) sono trattate dall’applicazione come sbagliate (X rossa) per molte volte, allora quel test non è adeguato per lei. Speriamo abbia potuto comunque trarre qualcosa di utile dall’esperienza.

  5. Dove posso trovare una discussione tecnica della psicologia sociale cognitiva implicita e dell’IAT?

    Risposta: Articoli dai laboratori dei ricercatori principali sono disponibili all'indirizzo http://projectimplicit.net/ e nella pagina personale dei ricercatori. Per cominciare, una presentazione della psicologia sociale cognitiva implicita è fornita in Greenwald & Banaji nella rivista Psychological Review, (1995), ed in un secondo articolo apparso sempre su Psychological Review (2002). L'IAT è stato pubblicato per la prima volta in un articolo di Greenwald, McGhee, & Schwartz nel Journal of Personality and Social Psychology, (1998). Un articolo più recente di Nosek, Greenwald, & Banaji (in press) sintetizza cosa si sa della sua attendibilità e validità. Anche il sito di Anthony Greenwald presenta informazioni sulla validità dell'IAT ( http://faculty.washington.edu/agg/iat_validity.htm). Per imparare a costruire un IAT e per una recensione delle critiche che gli sono state rivolte negli anni si veda Lane et al. (in press).

  6. Le persone giovani mostrano una preferenza automatica per la categoria Giovane. Le persone anziane mostrano una preferenza automatica per la categoria Anziano?

    Risposta: Le ricerche ci dicono che le persone anziane, in media, non presentano una prefernza automatica per il loro gruppo. Al contrario, la preferenza per i giovani è tanto forte negli ultrasessantenni che nei ventenni. Perchè? Forse è dovuto al fatto che essere anziani è ciò che i ricercatori chiamano un gruppo "stigmatizzato". Inoltre, il concetto "vecchio" è associato con altri concetti che tendono ad essere negativi, come ad esempio il calo della energia fisica e della performance mentale. Questo signfica che ognuno, giovane o vecchio, incontrerà probabilmente l'insieme di esperienze che creano associazioni negative con il concetto "Vecchio". Infine, la maggior parte delle persone non considerano se stesse "anziane" o "vecchie". Il cocnetto di vecchiaia sembra avanzare parallelemente all'età... Questo atteggiamento (forse positivo) di vedersi sempre giovani ci può portare ad apprezzare ad un gruppo a cui non apparteniamo. Per maggiori informazioni, si veda Mellott et al., 1999.

  7. Perché sono stati usati dei volti per rappresentare i gruppi Bianchi e Neri?

    Risposta: In molti esperimenti abbiamo usato nomi al posto di volti per rappresentare i gruppi Bianchi e Neri. Ad esempio, abbiamo usato nomi come Tyrone, Malik e Jamel per rappresentare Americani Neri e nomi come Scott, Ryan e Geoff per rappresentare Americani Bianchi. La difficoltà che abbiamo incontrato usando nomi è che essi possono non rappresentare accuratamente i due gruppi, e particolarmente il gruppo Americani Neri, molti dei quali hanno nomi anglosassoni. Inoltre, la loro utilità è limitata a partecipanti americani. Infine, nomi stereotipici rappresentano un sotto-insieme della totalità del gruppo degli Americani Neri. L’IAT presente in questo sito usa volti per evitare queste difficoltà.

    In esperimenti di laboratorio in cui gli stessi partecipanti hanno completato sia l’IAT con i volti sia quello con i nomi abbiamo rilevato risultati molto simili. Esistono sicuramente molti modi per rappresentare un gruppo (nomi, caratteristiche fisiche, abitudini culturali, ecc.). I volti sono ovviamente una scelta, dovuta alla facilità di giudizio ed al fatto che il giudizio non presuppone il ricorso ad una lingua specifica.

  8. Può essere che la preferenza per i Bianchi sui Neri rilevata dall’IAT sulla razza sia una semplice preferenza per l’”ingroup”?

    Risposta: Per i partecipanti bianchi, la preferenza automatica può, in un certo modo, essere una preferenza per l’ingroup. Comunque, è noto che la preferenza per i bianchi sia più di questo. Si osserva in ugual modo nei partecipanti asiatico-americani, per i quali le due categorie sono entrambe outgroup. In questo senso, l’IAT può riflettere un atteggiamento appreso semplicemente dal contatto con una determinata cultura che non ha molta stima per gli Americani di colore. Inoltre, se il risultato dell'IAT rappresentasse solo un apreferenza per l'ingroup, allora gli Americani Neri dovrebbero mostrare per il loro gruppo lo stesso livello di preferenza automatica, e questo non accade. Circa il 50% degli Americani Neri esprime preferenza automatica per i neri, e l'altra metà per i bianchi. Da questi dati concludiamo che l'effetto IAT è una combinazione di preferenza automatica individuale, moderata da ciò che abbiamo imparato essere "buono" nella nostra cultura.

  9. I partecipanti neri mostrano una preferenza per i neri rispetto ai bianchi?

    Risposta: Sebbene la maggioranza dei partecipanti bianchi mostrino una preferenza chiara per i bianchi, le risposte dei partecipanti neri sono più varie. Sebbene alcuni partecipanti neri mostrano preferenza per i bianchi, altri non mostrano alcuna preferenza, ed altri ancora una preferenza per i neri. I dati raccolti attraverso questo sito dimostrano che tra i rispondenti neri la proporzione di preferenze per i bianchi è uguale a quella per i neri. Parte di questo effetto può essere interpretata pensando che i rispondenti neri sono stati esposti ad un ambiente culturale che presentava associazioni negative con il loro gruppo, ed inoltre hanno vissuto associazioni positive con il loro gruppo in competizione con le precedenti, sulla base delle relazioni delo lroo stesso gruppo e quelle più vicine. Per maggiori informazioni, si veda Nosek, Banaji, & Greenwald, 2002.

  10. I bambini piccoli mostrano preferenza automatica per i bianchi rispetto ai neri?

    Risposta: La convinzione che i bambini nascono senza preferenze di gruppo e le acquisiscono in risposta ad un ambiente culturale con pregiudizio è abbastanza ingenua. Frances Aboud ha dimostrato che i bambini esprimono,quantomeno a livello esplicito, atteggiamenti negativi nei confronti di determinati gruppi. Noi abbiamo dimostrato che bambini di 6 e 10 anni, hanno lo stesso livello di preferenza automatica per il proprio ingroup. Ciò che cambia col tempo è la preferenza esplicita. I bambini di sei anni esprimono la preferenza più marcata, i bambini di 10 anni una preferenza moderata, e gli adulti la preferenza più bassa. Si veda Baron & Banaji, 2006; Dunham, Baron, & Banaji, in press.

  11. Cosa vuol dire che il punteggio del mio IAT è descritto come “leggero”, “moderato” o “forte”?

    Risposta: Assuma per esempio di rispondere più velocemente quando sono appaiate (assegnate allo stesso tasto) immagini di fiori e parole piacevoli. Il suo punteggio sarebbe descritto come indice di una preferenza automatica per i fiori (in generale, un risultato evidenzia un'associazione tra concetti che se appaiati producono risposte veloci). Le etichette verbali “leggero”, “moderato” e “forte” si riferiscono alla forza dell’associazione (cioè quanto intensamente associa immagini di fiori e parole piacevoli). A prescindere da quale IAT ha completato, se la differenza di velocità nella risposta tra coppie diverse è stata così grande da rendersene conto durante il test, sarebbe probabilmente etichettata come “forte”. Anche l’etichetta “moderato” indica una differenza grande abbastanza per essere notata. Un effetto “leggero” si nota con delle analisi statistiche, ma è possibile che di esso non ci sia consapevolezza.

  12. Al momento del feedback mi è stato detto che "sono stati comemssi troppi errori per giungere ad un risultato". Questo vuol dire che non ho preferenze o associazioni automatiche?

    Risposta: Il test richiede un certo numero di risposte corrette al fine di generare un risultato interpretabile. Se il suo feedback è stato "sono stati commessi troppi errori per determinare un risultato", allora i dati prodotti durante il suo test non possono essere interpretati con sicurezza. Questo è diverso da un risultato che rivela un'associazione lieve o nulla, che sarebbe riportata come "da poca a nulla associazione/preferenza automatica".

  13. Quando gli atteggiamenti impliciti ed espliciti coincidono?

    Risposta: Esistono due motivi per cui gli atteggiamenti espliciti (diretti) ed impliciti (indiretti) possono non coincidere. La spiegazione più semplice è che una persona potrebbe non voler esprimere il proprio atteggiamento. Ad esempio, se un professore chiede ad uno studente "Le piacciono le soap opera?", uno studente che è pienamente consapevole di passare due ore al giorno davanti alla tv a guardare soap opera potrebbe comunque rispodnere "no", perchè la sua passione per le soap lo imbarazza. La seconda spiegazione delle divergenze implicito-esplicito è che una persona potrebbe non essere capace di esprimere accuratamente il proprio atteggiamento. Ad esempio, alla domanda “Ti piacciono i turchi?”, molti tedeschi risponderebbero “sì” perché si considerano liberi da pregiudizio. Tuttavia, uno IAT potrebbe rivelare che questi stessi tedeschi hanno associazioni automatiche negative nei confronti dei turchi (questo risultato è stato chiaramente ottenuto durante uno studio in Germania). I tedeschi che mostrano una tale risposta non sono consapevoli di queste associazioni, e di conseguenza non riescono a riportarle esplicitamente. La differenza tra assenza di volontà ed assenza di capacità è simile alla differenza tra il nascondere qualcosa agli altri e qualcosa che è nascosto a te stesso. Per ulteriori informazioni sulla relazione tra implicito ed esplicito si veda Nosek, 2005.

  14. Cosa posso fare per le preferenze automatiche che preferirei non avere?

    Risposta: Innanzi tutto tenga a mente che gli IAT proposti in questo sito non sono perfettamente accurati. Poi potrebbe ripetere il test prima di tentare una conclusione di questo tipo. D’altra parte, non è raro possedere una preferenza automatica che si preferisce non avere (i ricercatori che hanno sviluppato il test sono esattamente nella stessa posizione). Una prima soluzione potrebbe essere la ricerca d’esperienze che possano annullare o invertire il precedente insieme d’esperienze che possono aver creato le preferenze automatiche indesiderabili. Tuttavia questo non sempre è facile da realizzare. Un’alternativa più pratica è tenere a mente la preferenza indesiderata, rendendosi conto che potrebbe influenzare in maniera non voluta i tuoi giudizi o le tue azioni. Inoltre, potrebbe decidere di intraprendere delle azioni consapevolmente programmate che possano compensare le preferenze e le credenze inconsapevoli. Ad esempio, sorridere a persone anziane quando sai di avere una preferenza per i giovani. L'identificazione di strategie efficaci per la gestione ed il cambiamento di preferenze atutomatiche che non si vorrebbe avere è un filone di ricerca particolarmente attivo in psicologia. La buona notizia è che le preferenze automatiche sono anche influenzabili. Per maggiori informazioni si consulti Blair, 2001.

  15. Un risultato che indica preferenza per un gruppo rispetto ad un altro può essere dovuto semplicemente a differenze di familiarità tra i due gruppi?

    Risposta: Il ragionevole sospetto che la familiarità possa influenzare i risultati è già stato controllato. In molti esperimenti di laboratorio, quando abbiamo deliberatamente variato la familiarità dei nomi per i compiti che confrontavano le preferenze per le coppie ‘Giovani-Anziani’ e per ‘Bianchi-Neri’, gli effetti sono stati gli stessi per entrambe le condizioni. Questo dimostra che le preferenze automatiche non sono dovute a differenze di familiarità tra le parole (o gli item) utilizzati per le due categorie. Per questo motivo tutte le facce utilizzate in questo IAT sono ugualmente sconosciute perchè sono state costruite al computer attraverso la cosiddetta tecnica di ‘morphing’ – nessuna di esse è la faccia di una persona reale. (Per ulteriori, approfondite, informazioni si veda Ottaway et al., 2000, Dasgupta et al., 1999, e Rudman et al., 1999. Allo stesso tempo, è ormai notorio che le persone preferiscono oggetti che conoscono piuttosto che oggetti sconosciuti. In tal modo la familiarità potrebbe essere legata agli atteggiamenti automatici. Questa è la spiegazione per cui ad esempio si rileva preferenza implicita anche nei bambini. Si veda in merito Baron & Banaji, 2006.

  16. Se l'IAT Bianchi-Neri indica che ho una preferenza automatica per i bianchi, vuol dire che ho dei pregiudizi?

    Risposta: Questa è una domanda molto importante. Gli psicologi sociali usano la parola "pregiudizio" per indicare un atteggiamento negativo e/o comportamenti discriminatori verso altri gruppi sociali. Molte persone che rivelano una preferenza per i bianchi all’IAT non rivelano un pregiudizio così come definito precedentemente. Queste persone sono apparentemente capaci di comportarsi senza pregiudizio facendo in modo che la loro preferenza automatica non provochi comportamenti discriminatori. Comunque, quando questi sforzi vengono meno, è probabile che in queste persone senza pregiudizio emergano discriminazioni. La relazione tra gli atteggiamenti impliciti ed espliciti è di forte interesse, e molti ricercatori la stanno attualmente studiando. Per maggiori informazioni si veda Banaji, Nosek, & Greenwald, 2004.

  17. Le preferenze automatiche per un'etnia o per una razza esistono anche in altri paesi, nei confronti di altre etnie o altre razze?

    Risposta: Sì. E' stato dimostrato, attraverso l'IAT, in vari gruppi Asiatici, Australiani ed Europei. Noi sospettiamo fortemente che queste preferenze automatiche siano un fenomeno universale.

  18. Perchè così tante persone hanno una preferenza automatica per i bianchi rispetto ai neri?

    Risposta: Preferenze automatiche per i bianchi possono essere comuni in America per il profondo radicamento in questa società di associazioni automatiche negative nei confronti del gruppo ‘Neri’. Un alto livello di riferimenti negativi ai neri nella cultura americana, talvolta mediato dai mass-media, possono contribuire a questo apprendimento. Questi riferimenti negativi possono essere loro stessi un residuo della lunga discriminazione razziale che è esistita negli Stati Uniti, più che un intento deliberato dei media.

  19. Cos’è un atteggiamento ‘implicito’?

    Risposta: Un atteggiamento è una valutazione positiva o negativa di un qualche oggetto. Un atteggiamento implicito è un atteggiamento che può trasferirsi tra oggetti associati. Ad esempio: l’azienda per la quale lavora il suo partner è denunciata in sede legale. Una certa inclinazione a considerare innocente l’azienda potrebbe derivare dall’atteggiamento positivo nei confronti del suo partner. Il suo atteggiamento positivo nei confronti dell’azienda fornisce un indicatore indiretto (implicito) dell’atteggiamento positivo nei confronti del suo partner (se crede che la compagnia sia colpevole, la relazione potrebbe essere in pericolo!). Si utilizza la parola “implicito” perché questi forti atteggiamenti a volte sono pubblicamente nascosti, e talora anche inconsapevoli. Per maggiori informazioni circa l'atteggiamento implicito si legga Banaji, 2001.

  20. Cos’è uno stereotipo implicito?

    Risposta: Uno stereotipo è la credenza secondo la quale i membri di un gruppo generalmente possiedono una certa caratteristica (ad esempio, la credenza secondo cui le donne sono sentimentali). Uno stereotipo implicito è uno stereotipo abbastanza potente da operare oltre il controllo consapevole. Ad esempio, provi a rispondere a questa domanda: Franco Levi Montalcini è il nome di una persona famosa? Se sospetta di sì, e soprattutto se la stessa domanda riguardo a Franca Levi Montalcini avrebbe avuto meno probabilità di ricevere risposta affermativa, potresti indirettamente esprimere uno stereotipo che associa la categoria ‘maschile’ (piuttosto che femminile) con il successo e la fama. Questo accade anche se esiste una donna famosa con lo stesso cognome (ad es. Rita Levi Montalcini). Questo tipo di decisioni è stato usato in uno dei primi studi sperimentali sugli stereotipi impliciti (Banaji & Greenwald, 1995; Banaji, Hardin, & Rothman, 1994).

  21. Cosa sono gli atteggiamenti o le credenze ‘espliciti’?

    Risposta: Gli atteggiamenti e le credenze espliciti sono espressi direttamente o pubblicamente dichiarati. Ad esempio, la risposta alla domanda circa le sue preferenze per un gruppo, la scienza o il sé poco prima di completare lo IAT è un esempio del suo atteggiamento esplicito o consapevole. La procedura standard per ottenere tali dichiarazioni è chiedere alle persone di descriverle o riportarle (una procedura chiamata ‘self report’). Sono, ad esempio, considerati atteggiamenti o credenze espliciti le risposte tipicamente date ai sondaggi d’opinione.

  22. Qual’è la differenza tra “implicito” ed “automatico”?

    Risposta: I termini “inconsapevole”, “automatico” ed “implicito” sono molto vicini. Si riferiscono tutti alle associazioni cognitive talmente stabili che possono operare oltre la consapevolezza, o senza intenzione, o senza controllo.

  23. Qual è la differenza tra “preferenza” o “atteggiamento” e “associazione”?

    Risposta: Un’“associazione” è l’intensità con la quale un concetto è collegato (o associato) ad un altro. Ad esempio, una persona potrebbe associare alla scienza più facilmente l’uomo piuttosto che la donna a causa delle credenze circa la differenza di competenze o per la maggior partecipazione maschile (anche storica) nella scienza. Questo tipo di associazione tra un concetto (scienza) ed un attributo (maschio o femmina) rifletterebbe uno stereotipo. Una “preferenza” o “atteggiamento” è uno specifico tipo di associazione. Un atteggiamento è l’associazione tra un concetto ed un attributo valutativo quale buono/cattivo, positivo/negativo, o piacevole/spiacevole. L’IAT può misurare l’associazione tra concetti ed attributi valutativi, che sono interpretati come atteggiamenti o preferenze automatiche. Ad esempio, un’associazione tra le categorie giovane e buono più forte di quella tra le categorie vecchio e buono in un’IAT sull’età suggerirebbe una preferenza implicita per la categoria “Giovani” piuttosto che per la categoria “Anziani”.

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